1 - PRESENTAZIONE DEL PALAZZO
L'edificio, denominato Palazzo Ximenes, si trova all'interno del centro storico della località Petogna di Picenze in via della Fonte Vecchia.
La località di Petogna è situata in territorio montuoso ed è ricco di grandi valori storici ed ambientali.
2 - COLLOCAZIONE STORICA E CRONOLOGICA
Il Palazzo nobiliare fu edificato, nella sua conformazione originale, della famiglia spagnola dei marchesi Ximenes e successivamente ampliato con la costruzione di corpi di fabbrica.
È stato edificato nel XVI sec. durante la dominazione borbonica dell'Italia del sud e aveva funzioni principalmente legate alla difesa e al controllo del territorio, tanto da essere predisposto ad ospitare una piccola guarnigione.
Per le origini storiche documentate e l'effettivo valore architettonico è stato identificato nel piano di ricostruzione come edificio di "pregio".
3 - VICENDE E TRASFORMAZIONI SUBITE NEL CORSO DEL TEMPO
La famiglia Ximenes si adoperò, oltre che per la costruzione del palazzo, alla realizzazione di infrastrutture idriche, chiese, ecc.
Nel corso del tempo, alla costruzione originaria definita dal palazzo seicentesco venne affiancata una seconda unità strutturale sul fronte nord. Le due strutture non sono in continuità funzionale né tantomeno strutturale.
In origine, il palazzo era adibito, nei piani superiori, a residenza nobiliare mentre il piano terra e quelli seminterrati erano destinati a stalle, magazzini per foraggi, cantine ed addirittura una piccola "galera".
La costruzione adiacente mantiene sostanzialmente lo sviluppo funzionale del palazzo con locali di deposito al plani inferiori e locali ad uso abitativo superiormente.
Nonostante alcune modifiche, le destinazioni d'uso originarie si sono mantenute pressoché inalterate. L'impianto edilizio, al netto di minimi adeguamenti impiantistici, è rimasto invariato nelle destinazioni d'uso e senza aggiunta di alcuna superfetazione.
Lo sviluppo industriale che generò lo spopolamento delle campagne influenzò negativamente le sorti dell'edificio; prima degli eventi sismici, infatti, l'aggregato era abitato solo nell'ala sud-ovest e tutti gli altri locali erano disabitati o adibiti a fienili temporanei o ricovero attrezzi. Tali circostanze hanno purtroppo causato la perdita di elementi architettonici di valore quali camini in pietra, controsoffitti artistici cassettonati ed elementi in pietra lavorata andati irrimediabilmente distrutti.
4 - DESCRIZIONE FISICA
La tecnica costruttiva impiegata per la costruzione del manufatto è quella storica in legno e laterizio con muratura in pietrame irregolare, solai voltati a botte in pietra, in cassettonato di legno e copertura in legno. Le fondazioni sono costituite dagli stessi apparati murari d'elevazione. Gli architravi sono in legno e le scale in pietra. Solo una piccola porzione, quella relativa al solaio di sottotetto del fronte sud, è stata oggetto di opere di ristrutturazione nel primi anni del '900.
Dal punto di vista della collocazione del palazzo, esso si trova strategicamente in posizione perimetrale. Questa circostanza permette di intuire l'obiettivo dell'edificio: il controllo del territorio.
All'interno dell'aggregato è presente anche un pozzo, che si qualifica come elemento di arredo realizzato in pietra. Questo elemento rappresenta una testimonianza degli usi e delle attività storiche che si svolgevano in quel posto. Per questo motivo può essere qualificato come manufatto di valore storico, artistico e di interesse paesaggistico.
Tra i tanti, un altro elemento importante è il portale lapideo dell'ingresso principale. Esso è stato realizzato con arco a tutto sesto e cornice in pietra lavorata e conci di imposta alla base dell'arco. Sulla chiave dell'arco è presente poi un bassorilievo raffigurante la testa di moro, simbolo equivoco raffigurante probabilmente lo stemma nobiliare di famiglia, ma anche il quarto aquilano di Santa Maria a cui il territorio di Picenze apparteneva.
Numerosi, così come all'esterno, sono all'interno del palazzo gli elementi lapidei di pregio quali archi, imbotti, camini, scalinate, portali e pavimentazioni.
5 - RIFERIMENTI ALLA LETTERATURA STORICO - ARTISTICA E ARCHITETTONICA
Il palazzo viene menzionato in diverse documentazioni.
Tra i manoscritti ricordiamo:
- Giuseppe Chiarizia e Stefano Gizzi | centri minori della Provincia di L'Aquila (ed. Regione Abruzzo settore urbanistica e beni ambientali);
- Cantiere cultura. Alla ricerca dell'identità culturale del comprensorio aquilano (ed. Cresa);
- inventario e vulnerabilità del patrimonio monumentale dei parchi dell’Italia centromeridionale e meridionale (INGV)
Riferimenti presi dalla redazione storico architettonica allegata alla domanda di vincolo presso la sovrintendenza
Si ringrazia Anna Maria Ximenes