CHIESA DI SAN MARTINO

Nella piazza principale della frazione di San Martino è situata la caratteristica Chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino di Tours.

La prima citazione di essa risale al 1178, elencata nella bolla di papa Alessandro III al vescovo di Forcona Pagano, nella quale si enumerano tutte le chiese, i possessi, i fedeli e i tenimenti della Diocesi forconese prima della fondazione dell’Aquila – Ecclesiam S. Martini de Picentia cum hominibus et tendimentis suis . La chiesa di San Martino di Picenze è menzionata anche nel 1313 e 1327 nelle rationes decimarum diocesane (cioè i contributi che ogni parrocchia doveva alla diocesi per il suo funzionamento), fatte compilare dal vescovo Filippo Delci.

Trasformata profondamente nel corso dei secoli, sia a causa dei terremoti che del cambio dei gusti stilistici, oggi l’edificio sacro costituisce una ricostruzione di pianta dopo che il devastante sisma del 1703 aveva distrutto il precedente antico luogo di culto. Come attestato dall’iscrizione che si legge all’interno sulla controfacciata, in un medaglione in stucco sopra la porta d’ingresso, l’attuale costruzione fu realizzata nel 1726, grazie al generoso contributo di Giuseppe Fattore e dei parrocchiani.

L’esterno dell’edificio sacro, a muratura mista di pietre e laterizi, si allunga in un corpo architettonico a capanna spezzata, con una originale facciata del 1799. Caratterizzata coloristicamente dal bianco della pietra e dai fondi in laterizi rosa, ha una fronte tripartita in un’alta zona centrale, coronata a timpano triangolare su salienti paraste in pietra, e in strette bande laterali alle quali si collega con volute a scivolo. Si apre in basso in un inedito portale barocco a timpano curvilineo spezzato, sublimato per cornici in stucco in una finestra ovale e in alto è sovrastato da finestrone rettangolare sul cui fregio a edicola è impressa la predetta data del 1799. Molto caratteristica è la balconata a ricco parapetto in ferro battuto che si protende fra i due finestroni, come ancora oggi si vede sulla facciata della chiesa di Paganica e di altre chiese del forconese e dell’amiternino, e come si vedeva ancor fino agli anni Trenta del ‘900 sulle facciate di Collemaggio e di Assergi. A Picenze, in passato, dalla balconata in parola per la grande festa del Lunedi di Pasqua si esponevano solennemente alla venerazione le sante Reliquie. Originale è anche il campanile il quale, elevato al contrario delle mura perimetrali in tutta solida pietra da taglio, ha robusta base quadrata, svettante in alto in una singolare cella campanaria a semi ottagono, più unica che rara nel territorio.

L'interno è una sala unica rettangolare, coronata da ricca policroma soffittatura piana a cassettoni lignei dipinti, Con rara felice scelta, il perimetro parietale è tutto attivizzato in un telaio architettonico-plastico molto originale. Servendosi dell’usuale repertorio barocco di paraste corinzie a capitelli dorati, trabeazione perimetrale ed arcate del sistema architettonico classico, spaziata dalla soffitta sopra il cornicione maestro mediante una fascia d’attico scandito dalle prolunghe delle sottostanti pilastrate. ha i lati lunghi articolati in due archi di finte cappelle, inframmezzate da intercolumni aperti in basso in porte di comunicazione e sovrastanti tribunette dorate sbalzanti a mezz’aria – l’intercolumnio a destra entrando sfoggia un estroso elegante indorato castello ligneo d’organo. Segue il presbiterio ricco di stucchi e lievemente rientrante, distino dall’aula mediante ribattitura delle pilastrate, le pareti spartite da paraste corinzie in tre grandi decorate specchiature per dipinti e nicchie. La grande solenne specchiatura di fondo, definita da paraste e trabeazione curvilinea e commentata ai lati da medaglioni e riquadrature a rosoncini e incipriature dorate in stucco, reca una tela settecentesca di Ultima Cena . L’altare maggiore è in marmi e pietra mischia. Nelle cappelle laterali, dotate di altari in pietra di forme templari ancora tardo-rinascimentali e con, sui fastigi, edicole incorniciate tra frammenti di timpano, si espongono tele di soggetti sacri del secolo XVIII. Interessanti anche, sulla controfacciata ai lati dell’ingresso, a destra la mostra barocca, in pietra, del fonte battesimale e, a manca, il confessionale in noce, sempre del XVIII secolo.

Contrafforta la chiesa, a destra, la facciatina (moderna) e la piccola aula della chiesetta della ‘Congrega’, quale Cappellina del SS.mo Sacramento per le liturgie feriali, con l’aula divisa in due campate a volta da un arco centrale. Dirimpetto, la parete di fondo si riempie della mostra a tempietto dell’altare, a specchiatura centrale con crocifisso tra colonne corinzie scanalate terminante in pezzi di timpano. In passato questa chiesetta si riempiva di scanni lignei riservati agli uffici divini della locale Confraternita la quale, formata da fedeli di ogni età e fornita di mezzi propri e propri vestimenti, da un lato solennizzava le celebrazioni liturgiche ed il culto pubblico e, dall’altro, veniva incontro alle persone bisognose della comunità tramite piccoli incarichi e lavori remunerati.


Copyright ©Mons. Orlando Antonini

BACK MAPS